Elettroforo del Volta

L'elettroforo del Volta, semplice apparecchio per creare e trasportare cariche elettrostatiche, è stato inventato nel 18° secolo dallo scienziato comasco Alessandro Volta, più noto per l'invenzione della pila.

Per realizzare questo dispositivo sono necessari:

un piano di materiale plastico,

un panno di lana,

un disco metallico munito di manico isolante (facilmente costruibile con un disco di qualsiasi metallo al quale viene incollato come manico un pezzo di plastica)

La prima operazione è quella di caricare il piano di materiale plastico strofinandolo con il panno di lana, fatto questo si appoggerà il disco sul piano tenendolo per il manico isolante e poi si accosterà un dito alla faccia superiore del disco, si potrà avvertire una leggera scossa, a questo punto il disco è carico elettricamente, accostandolo al pendolino elettrostatico o ad unelettroscopio a foglie o a un elettroscopio elettronico si potrà constatare la carica elettrica.

Funzionamento: quando il disco viene poggiato sul piano caricato al suo interno si verifica una separazione delle cariche, quelle di segno opposto alla carica del piano si disporranno sulla faccia inferiore, quelle dello stesso segno si disporranno sulla faccia superiore, quando si avvicina il dito alla faccia superiore le cariche elettriche presenti su questa si scaricano a terra attraverso il corpo dell'operatore, così il disco rimane carico con segno opposto a quello del piano.

La carica così acquistata è abbastanza forte da determinare, ad esempio, l'accensione di una piccola lampada al neon o da dare una scossa percettibile se il disco carico viene avvicinato, tenendolo per il manico isolante, alla nocca di un dito o al lobo di un orecchio.

 

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