LUCE DALLO ZUCCHERO

(ANCHE DALLE CARAMELLE)

Alcune sostanze cristalline, se compresse, sono in grado di produrre dei piccoli lampi di luce.

Un materiale che manifesta questa proprietà, detta triboluminescenza, è il comune zucchero che si usa per addolcire il caffè (saccarosio).

Per effettuare quest'esperienza occorre un'attrezzatura veramente modesta:

Un vasetto di vetro,

Un oggetto per comprimere lo zucchero (personalmente ho utilizzato il manico di un cacciavite)

Un po' di zucchero in cristalli.

I brevi lampi di luce prodotti con questo sistema sono molto deboli, quindi per poterli vedere bisogna effettuare l'esperienza in un ambiente completamente buio. La luce prodotta è tanto maggiore quanto più sono grandi i cristalli di zucchero, per questo è opportuno utilizzare invece dello zucchero semolato lo zucchero di canna che è costituito da cristalli di maggiori dimensioni.

La triboluminescenza si può osservare anche in diversi tipi di caramelle dure (con quelle gommose la cosa non funziona), stringendo una caramella con una pinza, naturalmente sempre in condizioni di oscurità completa (si può anche schiacciare la caramella tra i denti, in questo caso non mi assumo alcuna responsabilità riguardo la parcella del dentista...). Attenzione: le caramelle dietetiche, che contengono dolcificanti artificiali, non producono luminescenza.

La luce prodotta è di colore azzurro, corrispondente all'emissione dell'azoto eccitato, infatti la spiegazione corrente del fenomeno è che la compressione dei cristalli determina la loro rottura con liberazione di elettroni che vanno ad eccitare gli atomi di azoto dell'aria, questi, tornando allo stato energetico normale liberano energia sotto forma di luce.

Data la scarsa quantità di luce liberata è evidente che la triboluminescenza non farà mai concorrenza all'illuminazione elettrica...

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