ELETTROSCOPIO ELETTRONICO

Questo dispositivo, realizzabile con poca spesa e un minimo di pratica nei montaggi elettronici, è un sensibile strumento per controllare la carica elettrica di un corpo.

Lo schema elettrico è il seguente:

T1 è un transistor FET tipo BF 245 o BF 244

T2 è un transistor npn tipo BC 109 o 2N2222 o qualsiasi altro tipo di piccola potenza

T3 è un transistor npn tipo 2N2297 o 2N1711

C1 è un condensatore ceramico da 100 pF

C2 è un condensatore elettrolitico da 25 microfarad 16 Volt lavoro

R1 è una resistenza da 4700 Ohm 1/4 di Watt

Lp è una lampadinetta da 3 Volt

Il sensore è costituito da uno spezzone di filo di rame nudo da 1 mm di diametro lungo circa 20 cm.

Per l'alimentazione si ricorre ad una pila da 9 volt

Il tutto va montato in una scatoletta metallica, in modo da essere protetto da cariche elettriche presenti nell'ambiente (ad esempio quelle che si possono generare in indumenti di tessuto sintetico), il sensore si troverà fuori dal contenitore metallico, sarà collegato al circuito attraverso una boccola isolata.

Se si avvicina al sensore un corpo carico la separazione delle cariche elettriche nel filo di rame caricherà il condensatore C1, questa carica porrà in stato di conduzione il FET, la corrente che passa attraverso quest'ultimo componente verrà amplificata da Q2 e Q3 sino a fornire una corrente sufficiente ad accendere la lampadina.

Per far funzionare l'elettroscopio basta avvicinare il corpo carico ad una distanza variabile tra i 20 e i 60 cm dal sensore.

Non toccate il sensore con il corpo di cui volete provare la carica, rischiereste di danneggiare il FET.

Allontanando il corpo dal sensore la lampadina si spegne, in qualche caso questo non accade, si dovrà allora scaricare C1 cortocircuitando il sensore con l'involucro metallico.

Collegando come sensore un filo di circa un metro il circuito può diventare un buon avvisatore di temporali.

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