Norme e precauzioni per l'attività di laboratorio di chimica
Se si vuole operare con sicurezza in un laboratorio occorre seguire alcune norme di comportamento: evitare di mangiare, bere e fumare all'interno del laboratorio, accertarsi che l'ambiente in cui si opera sia dotato di buona aerazione (in caso si conducano esperienze che producono vapori o gas pericolosi si operi sotto cappa aspirante, in mancanza di questa si rinunci all'esperienza!). Si eviti di toccare qualsiasi sostanza chimica con le mani nude, se le mani si sporcano con qualche materiale si provveda a lavarle immediatamente, si eviti di portare alla bocca o agli occhi le mani sporche di sostanze chimiche. Si faccia la massima attenzione alle indicazioni di pericolosità riportate sui contenitori delle sostanze chimiche e si seguano le relative norme di sicurezza. Le principali indicazioni di pericolosità sono le seguenti (alcune possono essere riportate, oltre che sui contenitori, anche negli ambienti in cui determinati materiali sono immagazzinati o usati).
Sostanza tossica, può provocare la morte, sostanze che a seguito di ingestione, inalazione o contatto con la pelle possono provocare avvelenamenti gravi e /o mortali. Vanno maneggiate con molta cautela, quando non impiegate debbono essere conservate in ambienti chiusi a chiave, sui loro contenitori deve essere bene in vista l'indicazione della pericolosità. In caso di sospetto di intossicazione consultare immediatamente un medico per le cure del caso, è bene che un laboratorio in cui si impieghino spesso sostanze tossiche sia fornito delle relative schede di sicurezza che riportano anche gli interventi da effettuare in caso di intossicazione. Attenzione alcune sostanze tossiche (sali di piombo, arsenico...) possono accumularsi nell'organismo e dare origine a forme di intossicazione cronica.
Sostanza nociva (Xn): sostanze che ingerite o inalate provocano, nell'immediato, danni limitati, in alcuni casi però un'esposizione prolungata può provocare danni gravi od avere anche effetti letali (esempio: solventi clorurati). E' necessario seguire le prescrizioni riportate sulle etichette e seguire le indicazioni date per l'uso.
Sostanza irritante (Xj): sostanze che possono provocare reazioni infiammatorie od allergiche in seguito a contatto con la pelle. E' necessario seguire le prescrizioni riportate sulle etichette e seguire le indicazioni date per l'uso.
Sostanza corrosiva: sostanze che esercitano azione distruttiva sui tessuti vivi e sulle attrezzature (acidi e basi forti concentrati, ad esempio). Evitare assolutamente il contatto con la pelle, gli occhi e la bocca. Nel caso usare occhiali e guanti protettivi, se si tratta di sostanze volatili operare sotto cappa aspirante.
Sostanza infiammabile: sostanza che, in presenza di un comburente (solitamente l'ossigeno dell'aria) può dare origine ad una reazione di combustione più o meno violenta, in genere perché si sviluppi la combustione è necessaria oltre alla presenza della sostanza infiammabile (combustibile) e della sostanza che con essa reagisce (comburente) anche una piccola energia di attivazione che avvia la reazione. Le sostanze infiammabili vanno maneggiate in ambienti in cui non siano presenti fiamme libere o fonti di scintille elettriche. Alcune sostanze infiammabili (ad esempio etere dietilico ed acetone) evaporano molto facilmente e i loro vapori, mescolati con l'aria possono infiammarsi molto facilmente dando anche origine ad esplosioni. Attenzione molte sostanze di uso comune, ad esempio zucchero, farina, polvere di carbone e polvere di alluminio) se disperse nell'aria in forma di polveri sottili possono bruciare vivacemente, in qualche caso anche in modo esplosivo.
Sostanza esplosiva: sostanza che può andare incontro ad un violento cambiamento di stato
con rapidissima produzione di una grande quantità di calore e di gas. La pericolosità di
questa reazione di esplosione è data da:
a) vampata di calore che può provocare ustioni anche molto grandi, l'incendio di vapori
liquidi e solidi,
b) l'espansione ad alta velocità di aria e gas generati dall'esplosione stessa con onda
d'urto
c) lo spostamento ad alta velocità di corpi solidi
d) la produzione di gas tossici generati dalla reazione chimica o dal calore.
Sostanze esplosive sono ad esempio l'acido picrico e diversi composti organici nitrurati,
la loro vendita è soggetta a controlli e restrizioni. Numerose sostanze infiammabili
possono dare origine ad esplosivi se mescolate con sostanze comburenti.
Sostanza comburente od
ossidante: sostanze che, a contatto con materiali
infiammabili ne provocano o ne mantengono la combustione fornendo l'ossigeno necessario,
ad esempio una miscela di zucchero e nitrato di potassio brucia in modo molto energico. In
qualche caso possono anche formare miscele esplosive. Sono sostanze comburenti ad esempio:
nitrati, clorati e perclorati, acido nitrico concentrato.
Vanno conservate con cura, lontano da sostanze infiammabili, se si debbono mescolare con
una di queste ultime bisogna procedere con la massima cautela.
Inquinante: sostanze che, disperse nell'ambiente, possono inquinare le acque e/o il terreno. I materiali ottenuti da esperimenti con queste sostanze vanno smaltiti con estrema cura, sarebbe necessario fossero conferiti ad apposite discariche per rifiuti speciali.
Materiali radioattivi: materiali contenenti isotopi radioattivi, cioè atomi che emettono
particelle alfa o beta e raggi gamma. esistono norme estremamente severe riguardanti la
loro conservazione, manipolazione e smaltimento. Gli operatori devono essere muniti di
opportuni dosimetri personali e gli ambienti in cui si opera devono essere attrezzati per
evitare ogni eventuale fuga.
E' poco probabile che un appassionato lavori nel suo laboratorio con materiali di questo
tipo, occorre però rilevare che in passato, quando la pericolosità delle radiazioni non
era bene conosciuta, l'uso di materiali radioattivi in oggetti di consumo era abbastanza
diffuso, risultano radioattivi con una certa intensità; quadranti luminosi di vecchi
orologi (vernici al radio), certi tipi di vetri colorati fluorescenti (vetri all'uranio),
alcune ceramiche (smalti all'uranio), le reticelle di lampade a gas (nitrato di torio).
Contaminazione biologica: pericolo di contaminazione da colture batteriche o cellulari, simbolo presente in laboratori di microbiologia, virologia e citologia. Da osservare che il pericolo di contaminazione è a doppio senso: l'operatore può essere contaminato da batteri o virus in coltura, d'altro canto il medesimo operatore può contaminare colture con i batteri presenti sulla proprio pelle o nel proprio fiato...
Come regola generale si parta dall'idea che tutte le sostanze chimiche, tranne quelle banali come sale da cucina, bicarbonato o zucchero, possono essere potenzialmente pericolose anche se non portano alcuna indicazione in proposito, questo perché anche sostanze peraltro innocue possono provocare reazioni allergiche in persone predisposte.