Fotografia

La fotografia (non quella digitalizzata...) si basa sulla proprietà di diversi composti d'argento di decomporsi alla presenza della luce lasciando un deposito scuro d'argento metallico.

La seguente esperienza vuole dimostrare, in modo primitivo, questo fenomeno.

Materiali necessari:

Si immerge un pezzo di carta da filtro nella soluzione di ioduro di potassio in modo che ne sia ben impregnato, si estrae e si asciuga.

fotograf.jpg (22592 byte)Per la seconda parte bisogna operare in un ambiente poco illuminato: si pone la carta impregnata in soluzione di ioduro nella soluzione di nitrato d'argento, si lascia impregnare e poi, sempre operando in un ambiente semibuio, si asciuga. A questo punto la carta fotosensibile è pronta, ponendo sopra la carta un oggetto, ad esempio una chiave, ed esponendola ad una forte luce si vedrà che, dopo qualche minuto, la carta si scurirà tranne che nella parte coperta dall'oggetto che rimarrà chiara fornendo così un'immagine negativa dell'oggetto stesso. Nell'immagine a fianco si possono vedere due "foto" ottenute mettendo a contatto della carta sensibile due disegni in negativo ottenuti con una stampante laser su foglio di acetato trasparente.

Cosa accade: il nitrato d'argento reagisce con lo ioduro di potassio dando ioduro d'argento

AgNO3 + KI è AgI + KNO3

Quest'ultimo è scomposto liberando argento metallico che conferisce il colore marrone (o nero a seconda della concentrazione) alla carta. Dopo poco tempo, se la carta rimane esposta alla luce l'immagine negativa scompare e il foglio diventa di un colore scuro uniforme, per evitare questo occorre immergere la carta in un bagno di fissaggio che asporti lo ioduro d'argento che non ha reagito, questo si può ottenere lavando la nosra foto con una soluzione di tiosolfato di sodio (detto anche sodio iposolfito).

 

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